14/07/2010 - Quando nell’estate 2007 i Wolves scambiarono il loro uomo franchigia Kevin Garnett con i Boston Celtics l’elemento chiave dell’affare era Al Jefferson che giunto nel Minnesota con altri sei giocatori avrebbe dovuto essere il punto di partenza nella ricostruzione del team. Inizialmente le aspettative sono state rispettate come testimoniano i 21 punti e 11.1 rimbalzi con cui concluse il primo campionato in maglia “Lupi” e che gli valse un rinnovo da 5 anni a 65 milioni di dollari. Nel 2007/08 stava proseguendo la sua crescita (soprattutto in fase offensiva) arrivando ad ottenere la prima (e sinora unica) partecipazione al All-Star Game di NOLA . Purtroppo una rottura dei legamenti crociati nel ginocchio lo costrinse a fermarsi dopo 50 partite del campionato 2008/09 proprio mentre stava mettendo a referto numeri “importanti”: 23.1 punti e 11 rimbalzi. Finito in sala operatoria Jefferson è rientrato nel corso dell’ultima stagione regolare dimostrano, però, solo a lampi il potenziale sviluppato prima dell’infortunio. Appena terminato il campionato Minnesota mise subito in chiaro che non c’era nessun loro giocatore “intoccabile” ed i progetti per quanto riguardava la front-line erano innanzitutto quelli di confermare Darko Milicic destinato ad avere più minuti e più spazio nella rotazione. L’addizione fatta ieri di Michael Beasley, acquistato dagli Heat in cambio di future scelte, era stata vista come una “sentenza senza appello” per Jefferson che difatti oggi inizia a fare le valigie. Fedeli alle loro idee i Timberwolves hanno deciso di non puntare più su di lui scambiandolo con Utah per due future prime scelte (ad un draft ancora da definire) e per il centro Kosta Koufos. “Con Kevin Love, Michael Beasley e Darko Milicic non ci sarebbe stato spazio per tutti quindi abbiamo deciso di cedere Al.” commenta il presidente di Minnesota David Kahn. Il futuro di Jefferson nella formazione dei Jazz sarà quello di prendere il posto lasciato da Boozer (passato ai Bulls) come ala grande titolare.