19/04/2010 - Dal sette di Aprile, quindi due settimane fa, il centro titolare dei Jazz Okur stava combattendo con dei dolori al tendine d’Achille nel piede sinistro e in attesa di curarli definitivamente, finito il campionato, si faceva iniettare dell’anti-dolorifico. Questa procedura è stata eseguita anche alle porte di Gara 1 fra Jazz e Nuggets, avvenuta al Pepsi Center di Denver, ma durante il primo tempo Memet, mentre stava palleggiando, è finito al suolo senza più riuscire ad alzarsi se non con l’aiuto dei compagni. Sottoposto alla risonanza magnetica il verdetto è inappellabile: rottura del tendine d’Achille con conseguente ritorno anticipato a Utah per farsi operare e fine dei playoffs. Kevin O’Connor, gm del team con sede a Salt Lake City, descrive l’accaduto come una “Tempesta perfetta” ed è difficile dargli torto perché il sinistro e’ avvenuto mentre Okur stava passando dall’appoggio del piede destro a quello sinistro quindi il peso del corpo si stava spostando completamente a sinistra. Perso l’equilibrio Okur ha gettato male il piede finendo con rompere il tendine che risultava già indebolito. I tempi di recupero sono molto lunghi (si parla dai quattro ai sei mesi) perciò, sfortunatamente, ci sono buone probabilità che rimanga fermo pure nei mondiali che avverano fra il 28 agosto e il 12 settembre proprio nella nazione d’origine di Okur (Turchia). “E’ un infortunio serio e davvero brutto. Gli auguro in bocca al lupo.” afferma il collega Deron Williams. “Memo è un pezzo importante per la nostra squadra. Allunga la difesa e non è un ragazzo di quelli che puoi rimpiazzare facilmente perché dispone di due dimensioni: può attaccare dentro e fuori l’arco dei tre punti. Non è facile da sostituire.”