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Nba Playoffs 2009

Nba Playoffs 2009
L’edizione playoffs 2009 apre nella Eastern Conference con una sfida che di solito andava in onda solo nel tardo maggio alle porte delle Finals ovvero Cavs contro Pistons. Al contrario di quanto accadeva in passato, il fattore campo sarà dei Cavs che si presentano con il loro miglior record di sempre: 66-16 e un record casalingo fatto da 39 vittorie e appena 2 sconfitte. Dietro al successo di Cleveland c’e’ ovviamente The Choose One, ma anche una squadra in grado di adattarsi al ritmi del prescelto capeggiata in primis da Mo Williams (prima convocazione al All Star Game) e Zydrunas Ilguskas. Se nell’Ohio i fans hanno vissuto una stagione idilliaca non si può dire lo stesso dei colleghi del Michigan dove i Pistons per la prima volta da inizio millennio concludono con un bilancio negativo (39-43) e con una squadra ad un passo dalla rifondazione (Wallace e McDyess sono entrambi arrivati a fine corsa e anche Prince potrebbe cambiare aria). Iverson non attende altro che l’estate per andarsene quindi non stupisce molto il fatto che ad essere strafavorita (oltre per via del record) sia la squadra di James e soci.
Il tabellone prosegue con la prima “new entry” dell’anno ovvero i Miami Heat di Dwyane Wade. Solo dodici mesi fa la franchigia campione NBA 2006 concludeva con il peggior record di sempre (15 vittorie – 67 vittorie), una squadra da NBDL e con l’addio di Pat Riley dal ruolo di allenatore. Oggi Miami ritrova il proprio equilibro passando per i nuovi arrivi Chalmers e Basley (anche se quest’ultimo come seconda scelta assoluta al draft ha un pò deluso), i veterani come Magloire e Haslem, l’acquisto di metà stagione O’Neal e soprattutto il potenziale candidato M.V.P. Dwyane Wade. Giungere fino alla post-season per Miami è stato un successo, ma il loro compito non è facile: Atlanta in stagione regolare ha battuto tre volte su quattro gli Heat e si presenta alla post-season più agguerrita che mai. I Falchi, trainati dal trio Bibby-Johnson-Smith, lo scorso anno lottarono fino alla settima partita prima di cedere davanti ai Celtics. Oggi sono più determinati che mai a dimostrare la loro crescita con il passaggio del turno.
Restando in tema di crescita è straordinario il lavoro compiuto da Dwight Howard il quale ogni giorno sembra più forte e maturo al punto da essere considerato all’unanime come il nuovo centro più dominante della Lega. I 20.6 punti e 13.8 rimbalzi a partita di Superman, però, sarebbero poca cosa senza il supporto di Lewis, Turkoglu e di Alston arrivato proprio a stagione in corso con l’intenzione di sostituire Nelson (out per infortunio sino al prossimo anno) nella corsa verso il titolo Nba 2009. I Bianco-Blu vengono messo uno scalino più in basso rispetto a Cleveland e Boston, tuttavia nessuno si stupirebbe se ad inizio Giugno nella nuova Arena di Orlando i riflettori fossero ancora accesi. Ad affrontare Superman c’è un team a dir poco enigmatico. In estate hanno strappato Brand dai Clips con un contratto principesco, tuttavia l’inserimento dell’ex-Bulls nei 76ers ha dato parecchi problemi (record negativo e coach licenziato) e delusioni. Philadelphia con Elton costretto a fermarsi per infortunio ha poi ritrovato lo stesso team dell’altranno (Iguodala, Miller, Young, Dalembert, Williams) raddrizzando così la stagione e qualificandosi alla post-season per il secondo anno di fila.
L’ultima sfida della Eastern Conference vede i Celtics affrontare i Bulls. Chicago, senza Deng, si è qualificata in volata trovando il giusto equilibro con Gordon, il rookie Rose, Thomas, Noah e soprattutto il neo-arrivato Salmons. La vittoria nella serie dei Campioni NBA in carica sarebbe quasi scontata ma a tenere con il fiato sospeso i fans di Boston sono le condizioni di Kevin Garnett. Fermo da oltre un mese per un dolore al ginocchio, stando alle ultime voci, potrebbe saltare tutti i playoffs. Inutile dire che senza l’ex-Wolves alzare la coppa al cielo e ripetersi come campioni per i Bianco-Verdi diventa un’impresa a dir poco impossibile.

La Western-Conference è capeggiata dai Lakers assolutamente decisi a centrare l’obiettivo che l’altranno sfiorarono con l’accesso alla finale e gli sfuggì per mano dei Celtics. L.A. è stata l’unica squadra in grado di vincere sul campo di Boston e su quello dei Cavs. Il team si è amalgamato bene intorno a Bryant e la crescita di Bynum prosegue partita dopo partita. Il primo “cliente” dei vice-campioni Nba non è da prendere sotto gamba perché i Jazz, nonostante abbiano concluso il campionato nel peggiore dei modi (passando da secondi a ottavi) nel corso dell’anno sono sempre stati oltre al 50% nonostante l’assenza cronica di Carlos Boozer.
Prima ed unica “new entry” della Western Conference sono i Blazers. Il compito svolto da coach McMillan è davvero straordinario perché con una squadra che sta insieme da appena tre anni è passato dal 32-50 del 06/07 al 54-28 del campionato appena concluso. 54-28 è anche il record di altre franchigie di primo piano come possono essere i Nuggets e gli Spurs. Grazie proprio ad una vittoria in più rispetto a Houston, Portland avrà il fattore campo nella serie contro i Texani. Parlando dei Bianco-Rossi il primo pensiero va a Tracy McGrady costretto a restare fermo per i dolori al ginocchio dunque toccherà a Yao tentare nell’impresa di sormontare il primo turno di playoffs. Da quando i due fanno coppia, infatti, Houston non ha mai raggiunto le semi-finali di Conference. Se anche quest’anno dovesse ripetersi nel fallimento Yao rischia seriamente di ottenere la stessa etichetta che ormai segue Tracy dai tempi dei Magic: un giocatore forte in stagione regolare, ma incapace di imporsi nella post-season.
Il derby texano quest’anno va di scena al primo turno con San Antonio Vs Dallas. Gli Spurs hanno il fattore campo e sono i favoriti nonostante l’assenza di Manu Ginobili. Parker e Duncan sperano di trovare in Mason e nei veterani Finley e Bowen i colleghi ideali per raggiungere un’impresa che almeno a priori sembra impossibile. Battere i Mavs, come detto, è un risultato alla portata di San Antonio ma lottare per il titolo senza Ginobili non lo è. Tuttavia non bisogna sottovalutare Dallas. Infatti se da una parte la franchigia di Cuban non sta vivendo il miglior momento della propria storia, dall’altra bisogna dargli credito per essere comunque riuscita senza interruzione a tenere il passo delle big della Western Conference (impresa non facile) ed a qualificarsi con il numero sei davanti a Jazz e New Orleans.
L’ultima sfida della Western Conference mette a confronto due realtà opposte: Denver contro New Orleans. Opposte soprattutto per il momento vissuto dalle squadre: i Nuggets sono gasatissimi dall’aver concluso al secondo posto di tutta la Western Conference andando a vincere otto delle ultime 10 partite. Dietro al successo delle Pepite c’e’ il solito ‘Melo Anthony, ma soprattutto c’e’ l’ottimo acquisto Chauncey Billups inseritori nel roster senza problemi e diventato una pedina fondamentale dell’attacco e della difesa di coach Karl. Come detto, situazione opposta per gli Hornets: l’inserimento di Posey (acquistato l’estate scorsa come free-agent) non ha convinto nessuno (pare troppo soft forse perché appagato dal titolo vinto appena un anno fa) e il tentativo di cedere Chandler (respinto in extremis dai Thunder) non aiuta di certo a tenere unito l’animo dello spogliatoio. West, Stojakovic e CP3 (che l’altranno lottava per il titolo di MVP, mentre ora nessuno lo considera più come un potenziale candidato) proveranno a fare del loro meglio contro i Nuggets anche se in molti sono scettici sulla loro corsa nei playoffs 2009. Come al solito, anche per questi Playoffs edizione 2009, la parola d'ordine e' sempre la stessa:
Enjoy The Game!