La biografia di



Tim Duncan
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

Timothy Duncan e' nato il 25/04/1976 in una famiglia dove lo sport era di tradizione... Non stiamo parlando del basket ma bensi' del nuoto: Tim e' nato nelle isole vergini a St. Croix, un arcipelago di 68 isole, e sua madre, Delysia, era una nuotatrice professionista che si qualifico' nei 100 e 200 metri per le olimpiadi del 1988... Come ogni genitore fa con i propri figli anche mamma Delysia instrado' i suoi quattro ragazzi, Tim e' il terzo in ordine di eta', verso lo sport e in questo caso verso il nuoto.

Dopo aver passato anni ed anni ad allenarsi arrivarono i primi riconoscimenti: il giovane Duncan venne inserito nei migliori sedici nuotatori di tutta l'America ma la sua specialita' erano i 400 metri dove deteneva il miglior record di tutte le Isole Vergini. Proprio quando sembrava che il futuro di Tim fosse il nuoto accaddero due episodi destinati a cambiare completamente la sua vita. Il primo fu la morte della madre, per tumore al seno, quando non aveva ancora 14 anni ed il secondo fu l'Uragano Hugo che passo' per le isole Vergini e distrusse completamente la piscina dove Duncan si allenava... La sua vita fu sconvolta: passo' da ore di allenamento in piscina con la madre a ore di allenamento in mare con le pinne degli squali all'orizzonte...

Una fra le poche cose che "Hugo" lascio' intatte fu un vecchio canestro montato da Duncan Sr. ad un albero e fin ora usato pochissimo. Segno del destino? Forse... fatto sta che Tim inizio' a trascorrere le sue giornate sempre piu' vicino al canestro e sempre meno in mare con gli squali. Un giorno arrivarono in visita la sorella e suo marito. Quest'ultimo, Ricky Lowery, era stato playmaker al College ed insegno' qualche movimento a Duncan...

Con il passare del tempo arrivo' anche l'eta' di andare alla High School e Tim opto' per la George Dunstan's Episcopal School. Anche nelle isole Vergini esiste un campionato fra le varie scuole e nell'anno precedente la George Dunstan aveva chiuso con un record completamente negativo: 0 vinte - 12 perse. Duncan fu subito membro titolare della squadra e condusse i suoi compagni ad un risultato di 12 vinte e 0 perse. Nell'estate crebbe fino a 2 metri e 5 centimetri e bisso' nuovamente il grande successo dell'anno da Freshman. Il suo nome inizio' a girare anche in America quindi venne invitato a partecipare ad un camp nell'Ohio con altri liceali d'America. Solamente che la buona parte di questi avevano passato tutta la loro, breve, vita quasi esclusivamente sul campetto o in palestra e Tim, il quale si era avvicinato al mondo della pallacanestro da solo un paio d'anni, risulto' molto "indietro" e nessuno fu interessato a lui.

Duncan non si demoralizzo' e torno' a casa sua dove continuo' ad allenarsi e a crescere fisicamente... Un paio d'anni piu' tardi sbarco' nelle Isole Vergine un gruppo di giocatori NBA con lo scopo di fare promozione alla Lega distribuendo magliette, capellini, materiale informativo e organizzando delle partitelle fra i ragazzini locali e le stelle dell'Nba. Fra i personaggi piu' importanti c'erano Chirs King e Alonzo Mourning. King rimase completamente di sasso quando vide un certo Tim Duncan, cresciuto sia nel fisico che nella tecnica, tenere testa a nient'altro che Zo Mourning... Chiamo' immediatamente il suo amico Odom, coach dell'Universita' di Wake Forest, e lo fece correre nelle Isole Vergini per vedere con i suoi occhi quel giocatore pieno di talento grezzo e senza nessuna borsa di studio...

Odom ebbe la stessa sensazione di King e decise di dare una borsa di studio a Duncan il quale, secondo i progetti iniziali, avrebbe dovuto passare l'anno da Freshman prevalentemente in palestra ad apprendere i fondamentali e ad irrobustirsi. Mentre dal secondo anno in poi sarebbe stato membro titolare della squadra. Ancora una volta gli eventi cambiarono il corso dei progetti: infatti due giocatori di Wake s'infortunarono e Tim dovette partire titolare gia' dal suo primo anno. Nel 93-94 disputo' 33 partite, 30.2 minuti ad incontro, e chiuse con: 9.8 punti e 9.6 rimbalzi. Niente male per essere al suo primo anno contro gente molto piu' forte rispetto al campionato delle Isole Vergini.

Nella sua seconda stagione si riconfermo' il giocatore pieno di talento visto nel 93-94 e le sue cifre salirono a quota 16.8 punti e 12.5 rimbalzi. Queste cifre sono state piu' alte di quelle di Joe Smith ovvero la prima chiamata al Draft del 1995. I Warriors prima di prenderlo chiesero a Duncan di passare nel mondo dei pro ma lui rispose che voleva ancora tempo per migliorare i fondamentali e la tecnica... Cosi' nel 95-96 porto' il titolo ACC a Wake Forest per la prima volta in 33 anni. Chiuse con 19.1 punti, 12.3 rimbalzi e 2.9 assists. I Warriors avevano un'altra chiamata alta a questo Draft e provarono nuovamente a parlare con Tim assicurandogli un posto e quindi un futuro... ma niente da fare perche' Duncan voleva laurearsi, l'aveva promesso alla madre, e in ogni caso si divertiva al College. Nel suo anno da Senior viaggio' a 20.8 punti, 14.7 rimbalzi e 3.2 assists. Torno' a vincere il trofeo ACC e riscrisse tutti i record dell'Ateneo.

Mentre Duncan dava spettacolo con la sua squadra, 1996-97, i San Antonio Spurs stavano vivendo la loro crisi piu' "nera" degli ultimi 15 anni: Robinson infortunato alla schiena e Elliot per problemi ai reni dovevano saltare tutta la stagione. Senza due pilastri come loro la squadra navigo' nei bassifondi della classifica per tutto l'anno e chiuse con un record vinte-perse fra i peggiori della Nba. Questo li proietto' automaticamente in alto al Draft Nba... La posta in gioco era Tim Duncan ma c'era anche Boston con ottime possibilita' di essere estratta per prima (anzi erano piu' le possibilita' per Boston che per San Antonio) ma la fortuna bacio' i texani.

Nonostante i 21.1 punti, 11.9 rimbalzi, 2.7 assists e il trofeo di Rookie dell'anno per Tim, il 1997-98, fu una stagione passata a seguire ed apprendere i consigli di David Robinson che inizio' a trasmettergli tutto il suo sapere in fatto cestistico. L'anno seguente inizio' con il lock-out ma i frutti della collaborazione fra i due furono sotto gli occhi di tutti: non tanto per le cifre simili a quelle dell'anno precedente (21.7 punti, 11.4 rimbalzi e 2.4 assist) ma bensi' perche' gli Spurs dominarono tutta la Stagione Regolare ed imposero il loro regno anche nei Play-Offs dove vinsero il titolo Nba. Tim fu MVP della finale.

Nel 2000 fu CO-MVP del All Star Game con Shaquille O'Neal ma fu costretto a saltare le ultime 4 partite piu' tutte quelle dei Play-Offs a causa di alcuni problemi con il menisco. Fortunatamente in estate si riprese e l'anno seguente, 00-01, pote' viaggiare ad una media di 22.2 punti, 12.2 rimbalzi e 3 assist. San Antonio chiuse con il miglior record della Western ma nelle Finali di Conference dovette scontrarsi con "l'invincibile armata" dei Lakers, quell'anno spianarono tutto l'ovest con Sweep o Cappotti, ed arrivo' un secco 4-0.

Sconfitta pesante da incassare per tutto il team e inizio' anche la ricostruzione. Nel 01-02 Tim chiuse con 25.5 punti, 12.7 rimbalzi e 3.7 assists. Fu eletto MVP della Stagione Regolare (prima volta in carriera) e questo diede vita a molte polemiche in quanto erano in molti a considerare Jason Kidd l'Mvp dell'anno (trasformo' i Nets da squadra di basso livello a quello che sono ora)... Nei Play-Offs queste polemiche si incendiarono ancora di piu' quando i Lakers eliminarono nelle Semi-Finali della Wester Conferences gli Spurs con un secco 4-1.

Duncan e San Antonio si sono riscattati nel 2002-03 quando con due strisce da oltre 10 vittorie consecutive chiusero in testa alla Western Conferences. Duncan fu nuovamente MVP: 23.3 punti, 12.9 rimbalzi e 3.9 assist. E questa volta nei play-offs dopo aver eliminato i Suns arrivo' la vendetta sui Lakers che furono eliminati per 4-2... Quindi fu la volta dei Mavs ed in finale s'imposero nuovamente per 4-2 contro i Nets. Duncan per la seconda volta fu nominato MVP della Finale.

Il 2003/04 fu la stagione con piu' infortuni per Duncan che, per dei problemi ad un piede, disputo' un totale di 69 partite ma nonostante cio' gli Spurs venivano sempre considerati come una fra le squadre piu' quotate per vincere l'anello di campioni NBA 2004. Nei Playoffs, dopo aver eliminato con un secco 4-0 i Grizzlies al primo turno, i texani dominarono gara 1 e 2 della serie contro i Lakers ma nelle restanti quattro partite Parker ed anche Duncan andarono in "black out" e, dopo la vittoria per un punto di gara 5 di L.A., gli Spurs non riuscirono piu' a reagire finendo eliminati nelle semi finali della western conference.

Nel 2004/05, come gia' capitato nella precedente stagione, Duncan fu costretto a saltare parecchie partite per dei problemi legati alla caviglia (in totale fu' utilizzato in 66 partite) ma San Antonio disputo' comunque un ottimo campionato. Nei Playoffs, nonostante non fosse ancora in forma al 100%, Tim scese in campo gia' dalla prima partita contro i Nuggets. Le cifre migliori, dopo primo e secondo turno, sono state quelle collezionate contro i Phoenix Suns (nelle finali della Western Conference): in cinque partite (Spurs vittoriosi per 4-1) termino' con 27.4 punti, 13.6 rimbalzi e 3.2 rimbalzi. Nella serie Finale, contro i Pistons, le sue cifre hanno fatto registrare un calo (20.6 punti) ma questa fu anche la conseguenza di giocare sette partite contro "l'asfissiante" difesa dei Detroit Pistons. Duncan per la terza volta in sette anni porto' al titolo gli Spurs e ricevette il titolo di MVP delle Finali. Questo lo proietta con i piu' grandi di sempre: con lui, ad avere vinto tre trofei di MVP delle Finali, ci sono solo Magic Johnson, Michael Jordan e Shaquille O'Neal...

Nel 2005/06 Duncan, dopo due annate da meno di 70 parite, riusci' a scendere in campo in 80 occasioni ma, putroppo per i tifosi degli Spurs, mai come in questa stagione la fascite plantare lo limito' nei movimenti (soprattutto nelle partite back to back ovvero un giorno dopo l'altro). Per la prima volta in carriera, infatti, Duncan non venne inserito nel primo quintetto ideale bensi' nel secondo. Durante la regolar season si parlo' anche di un possibile declino del Caraibico, il quale, pero', nei playoffs si confermo' il solito "leone" aumentando il proprio rendimento (passo da una media di 18.6 punti, 11 rimbalzi e 3.2 assists a rispettivamente 25.8, 10.5, 3.3). Dopo una prima serie di medio livello, contro Sacramento, i Texani affrontarono i propri "colleghi" di Dallas. Se arrivo' l'eliminazione degli Spurs (4-3) le cause non erano da ricercare in Duncan che, nelle sette partite di semi-finale, diede tutto se stesso come confermano i numeri pari a 32.3 punti, 11.7 rimbalzi, 3.3 rimbalzi e 1.92 stoppate.

Il caraibico, dopo un’estate 2006 di assoluto riposo, non perse tempo utilizzando le prime settimane di campionato per fare capire a tutti di essere tornato quello di sempre ovvero un giocatore da 20+10 (per la precisione: 20 punti, 10.6 rimbalzi, 3.4 assists). La convocazione al All Star Game (ormai si fa fatica a tener conto di tutte le partite delle stelle disputate da Duncan) sancì ufficialmente il suo ritorno nell’elite della NBA mettendo a tacere le voci di un suo possibile declino, ma ad elevarlo ancora di piu’ fu la vincita del quarto titolo nba. La qualificazione degli Spurs alla post-season non fece scalpore, anzi ormai tale evento viene visto come di “routine”, tuttavia i Texani dopo aver eliminato i Nuggets (di Iverson e Melo), continuarono la loro corsa conto Suns, Jazz e poi, con un netto 4-0, anche i Cavs nelle Finali Nba furono costretti ad arrendersi davanti agli Spurs. La serie piu’ impegnativa (finita 4-2) fu quella contro Phoenix dove Duncan non a caso elevo’ il suo rendimento a 26.8 punti, 13.7 rimbalzi, 4.2 stoppate e 1.2 assists. Nelle Finals nessun giocatore di Cleveland riusci’ a tenerlo in uno contro uno, quindi i raddoppi su di lui erano sistematici, nonostante cio’ partita dopo partita continuo’ a dare il suo solido contributo (playoffs terminati con 22.2 punti, 11.5 rimbalzi, 3.3 assists). Il trofeo di MVP delle finali, a serie finita, venne assegnato a Parker ma, senza nulla togliere al giocatore di origini franco-belga, e’ opinione comune che senza Duncan difficilmente gli Spurs avrebbero raggiunto il quarto titolo nella storia della franchigia.

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Assists
19.3
11.3
2.8

Nei Playoffs 2008:

Punti
Rimbalzi
Assists
20.2
14.5
3.3

Mai come quest’anno gli Spurs sembravano determinati al 100% nel ripetere l’impresa di diventare campioni centrando cosi’ il loro primo back to back nella storia della franchigia. Duncan, nonostante non sia piu’ giovanissimo 32 anni, ha dimostrato ancora una volta di essere tutto tranne che in declino come testimoniano le sue cifre collezionate in 78 partite (quindi ha saltato appena 6 match in tutto l’anno). Nei playoffs ha esordito alla grande (24.8 punti, 13 rimbalzi e 2.9 assists di media contro i Nuggets) per poi soffrire oltremodo le partite contro gli Hornets soprattutto quelle disputate in trasferta. In sette partite infatti il suo rendimento e’ calato a 15.3 punti. Contro i Lakers, finali di Conference, e’ tornato ad alzare il volume della radio con 22.4 punti e 17.4 (si, diciassette)  rimbalzi di media ma Los Angeles, meno appagata e piu’ determinata a vincere, ha sconfitto i Nero-Argento per 4-1. I tifosi texani, pero’, si stanno gia’ preparando per il prossimo anno che sara’ dispari (San Antonio ha vinto nel 99 -03 -05 -07) e quindi Duncan e tutti gli Spurs sono attesi per una grande stagione.

Tecnicamente c'e' poco da dire se non che e' un ala grande a dir poco perfetta: sa' segnare appoggiando al tabellone, riesce a trovare il canestro anche se raddoppiato, sa' passare la palla, sa' prendersi i tiri caldi allo scadere, sa' difendere ed ha un ottimo senso per il rimbalzo... Lo stesso Shaquille O'Neal l'ha chiamato The Big Foundamental perche' si muove come da manuale... Sempre Shaq, ai tempi d'oro, disse che Tim era l'unico giocatore in grado di dargli davvero fastidio...

Ecco cos'ha vinto in questi suoi anni agli Spurs::

Per scoprire la galleria fotografica di Duncan cliccate sul link sottostante. Buona visione!  


Nba Stars:Tim Duncan