La biografia di

hughes

Larry Hughes
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

Larry Darnell Hughes e’ nato il 23 Gennaio 1979 a St.Louis nel Missouri. Purtroppo la situazione della sua famiglia, come quella di altri grandi campioni della NBA, non era fra le piu’ rosee: suo padre abbandono’ la madre, Vanessa, ed il fratellino minore, Justin, quando Larry era ancora piccolo; Vanessa non si perse d’animo e cerco’ di crescere nel modo migliore i propri figli anche se “sbarcare il lunario” non era l’unico problema: Justin soffriva di problemi al cuore e questi, oltre a richiedere delle cure molto onerose, lo limitavano molto nella vita di tutti i giorni. Fortunatamente Larry non aveva guai fisici, anzi fin da piccolo dimostro un’ottima capacita’ nel maneggiare la palla a spicchi e divento’ presto uno fra i migliori prospetti della Christian Brothers High School di St.Louis.

Hughes, ancora prima di terminare le scuole superiori, aveva gia’ deciso che per l’Universita’ sarebbe restato vicino alla madre e al fratello minore quindi firmo’ la famosa lettera degli intenti con l’Ateneo di Saint Louis. Durante l’estate 1997, in attesa di iniziare il College, partecipo’ a due dei tornei organizzati per i migliori liceali d’America: il McDonald’s All American Game e il Nike Hope Summit.

Nonostante gli ottimi anni trascorsi alla High School e la partecipazione alle due Manifestazioni sopraccitate, nessuno avrebbe mai immaginato che Larry fosse in grado di “sfondare” a livello nazionale gia’ dal suo anno di Sophomore con St.Louis. Hughes scese in campo per 32 partite, nelle quali venne utilizzato per 32.4 minuti, e concluse con: 20.9 punti, 41.5% dal campo, 29% da oltre l’arco, 5.1 rimbalzi, 2.4 assists e 2.1 palle rubate. Tra le sue performance ricordiamo: i 37 punti contro UAB, i 32 contro Lousville, i 35 contro Illinois ed i 40 (suo career-high di college) contro Marquette… Supero’ i 30 punti per quattro volte ed i 20 punti per 15 volte… A livello di Conference chiuse come il miglior realizzatore, venne eletto Freshman dell’anno e fu inserito nel primo quintetto ideale della Conference USA (quella in cui milita St.Louis). A livello Nazionale ricevette il premio di miglior Sophomore da parte della NCAA, fu inserito nel primo quintetto ideale di tutte le conferences e chiuse al secondo posto, dietro a Micheal Redd, come miglior realizzatore degli States. Mentre a livello di Ateneo riscrisse il record per punti segnati in un singolo anno facendone registrare 670 che andarono a sostituire i 654 di Bonner risalenti al 1990.

Nel 1997 mentre Larry, come avete appena potuto leggere, riscriveva record su record, ed il suo talento veniva riconosciuto a livello nazionale, suo fratello Justin si sottoponeva ad una delicata operazione di trapianto di cuore. Fortunatamente ando’ tutto bene ma questa operazione, oltre ad essere molto onerosa, richiedeva un periodo di riabilitazione e visite mediche che avrebbero intaccato ulteriormente il patrimonio economico della famiglia. Larry decise che era giunta l’ora di aiutare Vanessa e Justin: si rese eleggibile per il draft 1998 in modo da poter sfruttare l’ottima fama acquisita (nel suo unico anno al College) ed ottenere cosi’ una chiamata in alto e quindi un contratto garantito…

Hughes fu chiamato da Larry Brown, con l’ottava scelta assoluta del Draft 1998, con il difficile scopo di affiancare Allen Iverson nel reparto delle guardie dei 76ers… Difficile perche’ gia’ Jarry Stackhouse, arrivato qualche stagione prima con molte aspettative, aveva fallito la co-esistenza con AI3 e durante il 1997 fu ceduto a Detroit… Coach Brown decise di spostare Iverson nella posizione di guardia quindi l’ex-St.Louis dovette subito adattarsi al suo nuovo ruolo di playmaker… Sicuramente formavano un back-court fra i piu’ esplosivi di tutta lega e, non a caso, vennero rinominati come i Flying Brothers (fratelli volanti) per le giocate spettacolari ma entrambi erano “troppo realizzatori” per coesistere… Comunque Larry concluse con 9.1 punti, 3.8 rimbalzi e 1.5 assists ottenuti in 19.8 minuti di utilizzo su un totale di 50 partite disputate.

L’anno successivo disputo’ nuovamente 50 partite in maglia 76ers, poi la dirigenza, come gia’ successo con Stackhouse, organizzo’ una trade a tre che coinvolse anche il suo nome: Hughes passo da Philadelphia a Golden State, Kukoc da Chicago arrivo’ nella citta’ dell’amore Fraterno, mentre i Bulls ottennero John Stark e una futura chiamata dai Warrios e Bruce Bowen (immediatamente tagliato) dai 76ers. In questa stagione, 99-00, di transizione sali’ a quota 15 punti, 4.3 rimbalzi, 2.5 assists e 1.4 palle rubate… Va detto pero’ che il merito di questo incremento furono soprattutto le 32 partite disputate in maglia Warriors: fu sempre titolare e’ passo da 20.4 a 40.8 minuti di utilizzo ed i suoi punti “lievitarono” da 10 a 22.7 per serata…

Il suo successo prosegui’ nella stagione successiva quando, come faro principale del Team, scese in campo per 50 volte (salto’ 32 partite per infortunio) e concluse con 16.8 punti, 5.5 rimbalzi, 4.5 assists e 1.92 palle rubate. Complessivamente fu uno dei soli sei giocatori di tutta la Nba (gli altri: Bryant, Francis, Kidd, McGrady e Walker) a chiudere con piu’ di 16 punti, 5 rimbalzi, 4 assists e 1.5 palle rubate a serata.

La dirigenza dei Warrios pero’ non credeva in lui e lo dimostro’ palesemente nel Draft del 2001: visto l’altro numero di partite saltate per problemi fisici e gli scarsi risultati di squadra ottenuti, Golden State decise di investire su due guardie ovvero Gilbert Arenas e Jason Richardson. Quest’ultimo fu subito proiettato in quintetto come guardia titolare percio’ inizialmente Larry fu, per l’ennesima volta, spostato nella posizione di playmaker… Con il corso della stagione, e la progressiva esplosione di Gilbert Arenas, a Hughes furono tolti anche i “galloni” da play titolare…. Complessivamente, nonostante avesse giocato in un ruolo che poco gli piace, riusci’ a concludere con 12.3 punti, 3.4 rimbalzi, 4.3 assists e 1.55 palle rubate.

Il suo contratto scadeva in estate ed ovviamente Hughes cambio aria… Ad influenzare la sua decisione di dove “accasarsi” per i prossimi anni fu la presenza nella Lega del suo giocatore preferito fin da piccolo… Stiamo parlando di Micheal Jordan. Hughes, attratto dalla possibilita’ di scendere in campo al fianco di His Airness, firmo un contratto con i Wizards. Nella sua prima stagione in maglia Washington gioco’ principalmente due ruoli: il playmaker (con Stackhouse guardia e Jordan ala piccola) e la guardia (quando faceva riposare Jerry o MJ). Le sue cifre furono molto simili a quelle della sua ultima annata ai Warriors ma le cose cambiarono nel 2003/04.

Con il ritiro di Jordan e Jarry Stackhouse in lista infortunati per quasi tutta la stagione, Hughes torno' a fare la guardia “pura” e passo’ a 18.8 punti, 5.3 rimbalzi, 2.4 assists e 1.56 palle rubate… La stagione seguente Hughes fu inserito nel quintetto dei Wizards da Eddie Jordan, allenatore dei Washington, che intergro' il suo gioco con quello di Arenas e Jamison dando vita ad uno dei Big Three piu' potenti di tutta la lega. Larry fece registrare il suo career-high di sempre per punti (22), rimbalzi (6.3) e assists (4.7). Risulto' anche essere il miglior ruba palloni di tutta la lega e venne inserito nel primo quintetto ideale difensivo del 04/05. Washington, grazie anche alle prestazioni di Hughes, riusci' a qualificarsi per la post-season dove arrivo' sino al secondo turno (eliminazione 4-0 per mano degli Heat). In estate divenne free-agent e opto' per spostarsi a Cleveland dove, oltre ad un alto contratto, gli veniva data la possibilita' di fare da spalla LeBron James.

Le cifre di Hughes (15.5 punti, 4.5 rimbalzi, 3.6 assists) a prima vista sono tutte in calo ma bisogna subito chiarire cosa avvenne nella sua prima annata a Cleveland. Durante la pre-season, infatti, Larry si fece male alla mano ma non disse nulla e continuo' a giocare nonostante ogni tanto il dolore tornasse a farsi vivo. Verso la fine di dicembre, pero', un'altra botta alla stessa mano lo constrinse a fermarsi ed i medici, analizzando le lastre, furono costretti ad intervenire chirurgicamente. Il primo intervento chirurgico all'arto non ando' a buon fine e quindi, qualche mese piu' tardi, Hughes torno' in sala operatoria. Rientrato sul terreno di gioco verso la fine del campionato, come nei playoffs, non sembro' mai al 100% della forma fisica. Concluse la sua post-season con 11.1 punti, 3 rimbalzi e 4 assists di media.

Tornato al 100% per il 06/07 non replico’  i numeri ottenuti con i Wizards  si confermo’ una presenza fissa del quintetto base: 14.9 punti, 3.8 rimbalzi e 3.7 assists.  Di solito apriva la partita come playmaker, portando la palla sino oltre la meta’ campo, anche se poi il piu’ delle volte era LeBron James a prendere in mano le redini dell’attacco dei Cavs. Nei Playoffs elevo’ il suo rendimento specialmente nella serie contro la sua ex-squadra di Washington (al primo turno) dove in 4 partite realizzo’ 19 punti, 6.8 rimbalzi e 2.8 assists. Purtroppo dal secondo turno in poi una fascite plantare fece crollare tutte le sue cifre (11.3 punti, 3.9 rimbalzi, 2.4 assists) e lo costrinse ad assistere alle Finali NBA 2007 (vittoria Spurs 4-0) come spettatore non pagante.

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Assists
12.2
3.4
2.7

James, qualche settimana dopo l’avvio di campionato, si fece male e fu costretto a saltare una decina di partita nelle quali Cleveland venne sempre sconfitta. Il ritorno di LBJ riporto’ il bilancio vittorie/sconfitte al 50% ma King James, senza fare nomi (almeno in pubblico), domando’ alla dirigenza di rendere la squadra piu’ competitiva. Nell’ultimo giorno possibile per farlo, il 21 Febbraio, i Cavs trovarono un accordo con Bulls e Sonics per una trade a tre nella quale fu coinvolto pure Larry Hughes che lascio’ l’Ohio per andare a Chicago. Dunque Larry chiude il “capitolo Cleveland” in modo non troppo entusiasmante dato che non e’ mai stato in grado di replicare quanto fatto vedere nell’anno trascorso a Washington. Nella Citta’ del Vento il settore guardie e’ a dir poco affollato quindi in estate ci sara’ sicuramente qualche colpo di “assestamento”. Non si esclude che Hughes possa essere di nuovo ceduto.

Per scoprire la galleria fotografica di Larry cliccate sul link sottostante. Buona visione!  


Nba Stars: Larry Hughes