La biografia di



Dwight Howard
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

La storia di Dwight David Howard ha origine ad Atlanta, Capitale della Georgia, dove nasce l’8 Dicembre 1985. Il piccolo Dwight viene immediatamente a contatto con il mondo dello sport per via dei suoi genitori: suo padre, oltre a fare il poliziotto, ricopriva la carica di direttore sportivo presso la Southwest Atlanta Christian Academy (SACA) mentre la madre ai tempi del college fu una discreta giocatrice di basket presso il Morris Brown College.

Con la crescita, considerata la sua struttura fisica (a quasi 19 anni aveva gia’ raggiunto i 2.11 di altezza), Howard s’innamoro’ della pallacanestro che pratico’ inizialmente al campetto con gli amici e poi, una volta passato al liceo, sotto la guida di un allenatore. Facile intuire che s’iscrisse nella High School dove lavorava il padre ma le sue doti tecniche

I dirigenti di Orlando festeggiano l'arrivo della loro chiamata numero 1 al Draft 2004: Dwight Howard.
gli avrebbero permesso di sfondare ovunque avesse scelto di andare.

I radar degli scout Nba e delle Universita’ iniziarono ad individuarlo nel 2002 quando prese parte al camp per liceali ABCD, tuttavia, un interessamento maggiore nei suoi confronti avvenne l’anno seguente quando da Junior (penultimo di High School) fu autore di cifre da capogiro: 20 punti, 15.5 rimbalzi e 4.5 rimbalzi. Complessivamente la SACA termino’ il campionato 2002/03 con 30 vittorie e 3 sconfitte. Nell’estate del 2003 fu nuovamente protagonista del camp ABCD ma continuo’ il suo sviluppo anche partecipando alla Lega estiva della AAU con la squadra degli Atlanta Celtics dove faceva coppia con Josh Smith (altro prodotto locale della Citta’ di Atlanta che qualche anno piu’ tardi venne scelto dagli Hawks). Finiti gli impegni nella AAU si reco’ in Florida per il Sun National Touney indetto dalla Adidas dove venne inserito nel quintetto ideale dei partecipanti alla manifestazione. Da non dimenticare che mise in mostra anche le sua capacita’ atletiche vincendo la gara delle schiacciate presente all’interno della manifestazione.

Passate le esperienze estive torno’ per l’ultimo anno di High School ad indossare la divisa della SACA dove, complice il suo fisico molto sviluppato rispetto ai coetanei, non trovo’ mai nessun avversario in grado anche solo di impensierirlo. Chiuse la stagione da Senior, 2005/06, portando la sua scuola a vincere il titolo di stato e macino’ numeri da dominatore assoluto: 25 punti, 18 rimbalzi, 8 stoppate e 3.5 assits. Complessivamente, in 4 anni (129 partite), mise a referto 2146 punti, 1728 rimbalzi e 811 stoppate. Ormai sotto i riflettori nazionali ricevette diverse onorificenze di tutto rispetto come il Naismith Award (premio dato al miglior giocatore di High School di tutti gli Stati Uniti), il Gatorade National Player of The Year e venne riconosciuto come Mr. Basketball della Georgia.

Sull’onda di questo successo fu

Il suo impegno sul campo e' sempre pari al 100% ed il pubblico lo adora per questo.
convocato a tutte le principali manifestazioni post-stagionali dedicate ai migliori prospetti degli States che hanno appena terminato il liceo. Nel McDonald’s All-America Game, il torneo forse piu’ conosciuto e prestigioso di tutti, (al quale presero parte anche Sebastian Telfair, Al Jefferson e Rudy Gay) Howard concluse con 19 punti che gli valsero la nomina di Co-MVP (insieme a Josh Smith) della manifestazione. Il match fu una “passeggiata” per la squadra di Dwight che termino’ con 30 punti di vantaggio (126-96). La tappa successiva fu l’EA Sports Round Classic; ancora una volta l’ex-SACA domino’ la partita (16 punti, 12 rimbalzi, 6 assits 3 stoppate) risultando il migliore.

Fra un All-Star Game e l’altro il tempo continuava a scorrere e Howard, con l’avvicinarsi della data ultima per rendersi eleggibile al draft, prese la sua decisione. Fino ad ora, infatti, non aveva ancora ufficialmente dichiarato le proprie intenzioni cosi’ sulle sue tracce oltre agli scout NBA (che lo davano sicuro al 100% come una delle prime tre scelte al draft del 2004) c’erano anche le piu’ prestigiose Universita’ di tutti gli Stati Uniti. Dwight, dopo essersi consultato con la sua famiglia, organizzo’ una conferenza stampa dove annuncio’ la decisione di entrare a fare parte della lega con L maiuscola. Trascorse un paio di settimane dalla sua scelta ufficiale venne invitato ad un’altra manifestazione: il Jordan Capital Classic All-Star High School. In questa occasione, nonostante gli occhi delle franchigie NBA fossero sempre piu’ puntati su di lui, non tradi’ la minima insicurezza concludendo per l’ennesima volta come l’MVP della manifestazione. Al suono della sirena finale il suo tabellino indicava: 18 punti, 15 rimbalzi, 6 stoppate, 3 assists. La sua squadra, il black team, vinse per 107 a 96.

Mentre ad Atlanta Howard, nel campionato 2003/04, macinava vittorie e successi, qualche centinaio di chilometri a sud, nello stato della Florida, la franchigia dei Magic pagava le assenze di Hill e McGrady (fermo per lungo tempo causa dolori alla schiena) con una sconfitta dopo l’altra. Ad Aprile il bilancio vittorie-sconfitte indicava 21-61 ovvero un unico verdetto: fallimento totale. La fortuna, pero’, come gia’ accaduto nel lontano 1992 quando arrivo’ Shaquille O’Neal, bacio’ nuovamente Orlando che nella serata della Lotteria vinse la prima chiamata al Draft 2004. L’allora pilastro portante della squadra Tracy McGrady, prima ancora di sapere il numero della scelta, chiese al management

I suoi mezzi atletici gli permettono incursioni concluse con poderose schiacciate.
che la squadra fosse rinforzata con l’acquisto di alcuni giocatori di peso perche’ voleva avere una concerta possiblita’ di vincere il titolo in tempi brevi. La sua idea non muto’ nemmeno dopo la notte della lotteria perche’ il draft avrebbe portato sicuramente un ottimo giovane ma nessun giocatore gia’ pronto a lottare per il titolo.

Dunque la dirigenza di Orlando si trovava ad un bivio: accontentare le richieste di T-Mac o cederlo e puntare tutto sul nuovo arrivato? Dopo attente analisi e diversi provini (fatti principalmente su Howard ed Okafor) i dubbi scomparvero e i Magic presero due decisioni: la prima fare di Dwight Howard la prima scelta assoluta al draft 2004, la seconda cedere Tracy McGrady (e Juwan Howard) in cambio di Steve Francis, Cuttino Mobley e Kalvin Cato. Dwight, grazie alla presenza di questo trio e al ritorno di Grant Hill, non fu immediatamente messo sottopressione ma comunque riusci’ a disputare una prima stagione NBA di tutto rispetto. A febbraio venne chiamato a partecipare al All Star Friday (dove sono convocati i migliori rookie) mentre al termine del campionato il suo nome fu inserito nel primo quintetto ideale dei Rookie.

Concluse il 2004/05 disputando 82 partite nelle quali colleziono’ 12 punti (52% dal campo), 10 rimbalzi e 1.7 stoppate a partita.

Dai suoi primi anni nella lega della High School la stoppato e' sempre stata uno dei suoi pezzi forti.
A livello individuale taglio’ anche diversi importanti traguardi: fu il piu’ giovane giocatore nella storia della NBA a concludere un’annata con una doppia doppia di media e il primo giocatore di sempre a provenire direttamente dalla High School e scendere in campo per tutte le 82 partite di stagione regolare.

Durante la off-season lavoro’ molto sui suoi movimenti in post-basso e sul lato fisico. I frutti delle giornate estive trascorse in palestra furono visibili a tutti nelle seguente stagione (2005/06) quando Dwight alzo’ il suo rendimento a 15.8 punti, il 59.5% dal campo, 12.5 rimbalzi, 1.5 assists e 1.4 stoppate. Ancora una volta, nel mese di Febbraio, venne convocato per l’All Star Game dove prese parte al All-Star Friday ma questa volta con la squadra dei Sophomore (giocatori al primo anno).

Nell' estate 2007 Dwight rinnovo' con i Magic e po lavoro' con Team USA sul proprio fisico e sui movimenti per attaccare il canestro. Dunque non e' un caso che Il numero 12 dei Magic nel 06/07 si confermo' come uno dei migliori rimbalzasti (12.3 carambole di media a partita) e stoppatori della lega. Quest’ultima dote gli veniva gia’ attribuita al College ma nei primi anni di NBA, causa anche la mancanza di un fisico adeguato per competere al 100% con gli avversari, era rimasta un po’ in ombra. Howard, pero', non si limitava a "spaventare" gli avversari (2 stoppate di media) ma anche in fase offensiva, nel verniciato, risultava una presenza come dimostrano i 17.6 punti di media a partita. Nel corso della stagione venne convocato per la prima volta in carriera a disputare l’All Star Game dei “grandi” (chiamata arrivata dai coach quindi per “merito”) e cosa ancora piu’ importante i suoi Magic raggiunsero la post-season. La prima apparizione di Howard nei playoffs si concluse con un secco 4-0 incassato dai Detroit Pistons. Howard confermo' le cifre viste durante l'anno (15.3 punti, 14.8 rimbalzi) e Orlando, che dal 2003 non disputava una partita oltre la meta' di Aprile, nonostante la sconfitta fu felice di aver tagliato il traguardo "playoffs" con un giocatore destinato a diventare fra i piu' dominanti nella NBA post-Shaq.

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Stoppate
20.7
14.2
2.2

Nei Playoffs 2008:

Punti
Rimbalzi
Stoppate
18.9
15.8
0.8

Il 2008 incorona Howard come l’erede di Shaquille O’Neal ovvero il centro piu’ dominante della Lega. A ricevere lo scettro avrebbe dovuto essere Yao ma visti i continui infortuni e le caratteristiche fisiche non e’ possibile paragonarlo ad Diesel. Mentre la struttura fisica (uno fra i giocatori con meno percentuale di grasso nel corpo di tutta la Lega), la potenza ed  i movimenti spalle a canestro fanno oggi di Dwight il migliore centro dell’epoca attuale. A confermarlo ci sono le cifre, la convocazione al All Star Game (titolare – posto “soffiato” proprio ad O’Neal), la vittoria nella classifica rimbalzisti e l’inserimento nel primo quintetto ideale All-NBA e secondo quintetto difensivo. Dwight ha vinto anche la gara delle schiacciate sempre al All Star Game di New Orleans. A livello di squadra i Magic in estate hanno acquistato Rashard Lewis ovvero un tiratore proprio con l’intenzione di punire i raddoppi avversari su Dwight. Con l’esplosione di Turkoglu, giocatore piu’ progredito 2008, Orlando ha vinto la Sout-East Division ed ha spazzato via con un netto 4-1 i Toronto Raptors. Al secondo turno i Bianco-Blu si sono nuovamente scontrati con i Pistons rimediando un’eliminazione 4-1. Considerando, pero’, che si tratta della seconda qualificazione consecutiva alla post-season e Orlando e’ passata dall’eliminazione al primo turno (2007) a quella al secondo i miglioramenti ci sono stati ed il futuro dei Magic sembra destinato ad essere ancora piu’ risplendente. Per quanto riguarda Howard nei playoffs e’ diventato il primo giocatore dai tempi di Wilt Chamberlain a concludere tre partite di una serie (Toronto) con almeno 20 punti e 20 rimbalzi.

Per scoprire la galleria fotografica di Dwight cliccate sul link sottostante. Buona visione!  


Nba Stars: Dwight Howard