La biografia di



Michael Finley
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

Michael Finley e' nato a Chicago il 03/06/73. Sul padre si sanno poche notizie se non che ha abbandonato la famiglia quando Michael era ancora molto piccolo cosi' a crescerlo fu la madre Bertha. Abitava nel quartiere del Meywood, un sobborgo a ovest della Wind City. Maywood era un luogo molto duro dove crescere. Frequentato da parecchie Band di ragazzi che sovente si scontravano fino a quando non interveniva la polizia...

La madre lavorava tutto il giorno e lo affidava alle cure delle due sorelle piu' grandi. Il piccolo Mike era un buon studente che ogni giorno faceva i suoi compiti e poi usciva di casa per rientrare la sera. Bertha all'inizio aveva paura che iniziasse a frequentare brutte compagnie ma, quando decise di seguire il figlio per vedere dove andava, si tranquilizzo'. Michael appena finiti i suoi compiti correva a scuola dove giocava a basket fino alla chiusura della palestra, quindi si spostava al Waterworks Park dietro la scuola per continuare a giocare e, per finire la giornata, faceva un salto al centro ricreativo dove avrebbe sicuramente trovato altri ragazzi pronti per fare una sfida a pallacanestro.

Frequento' la Provisio East High School di Chicago. Venne subito chiamato a far parte della squadra ma esplose solo al secondo anno, infatti, durante il primo, era la terza opzione offensiva dietro a Boyce e Ford (entrambi hanno disputato un paio di stagioni nell'Nba e poi in Europa) ma tutti gli dicevano di non mollare che sarebbe stato lui a diventre il "Go To Guy". Cosi' Mike, grazie a questo anno, imparo' anche a non essere l'uomo squadra e ed accetare il suo ruolo secondario. L'anno seguente Boyce si ruppe una caviglia e Finley stupi' tutti con le sue prestazioni. Nel 1990-91 la Provisio High School era considerata la seconda squadra piu' amata dai cittadini di Chicago. La prima ovviamento erano i Bulls. Venne organizzata una partitella tra Jordan e Finley, facile intuire che vinse Mj ma Finley capi' di essere diventato la stella della squadra e in questa occasione nacque anche la grande amicizia fra i due.

Quando passo' al College era molto ricercato per la sua fama. Dopo un'attenta analisi decise che avrebbe frequentato Wisconsis dove non tradi' le aspettative restando per tutti e quattro gli anni e negli utlimi tre il suo nome venne sempre inserito nei quintetti All-American di tutti i College Americani.

Le sue percentuali al tiro pero' erano basse e alcuni scout erano scettici su di lui... Cosi' la sua chiamata slitto' al numero 21 assoluto, del Draft 1995, da parte dei Phoenix Suns. Disputo' il suo primo anno sotto la guida di Coach Westphal che lo fece scendere in campo come titolare 72 volte su 82 partite. Attiro' anche la simpatie di Charles Barkley, il quale, lo prese sotto la sua ala protettiva e gli insegno' qualche trucco e come muoversi sul campo. Chiuse con 15 punti, 4.6 rimbalzi e 3.5 assist abbastanza per essere inserito nel primo All Rookie Team.

Inizio' la sua seconda stagione come uno fra i favoriti dal pubblico, pero', nei Suns c'era aria di cambiamenti. Coach Westphal era gia' stato mandato via a fine della scorsa stagione e Finley, dopo solo 27 partite, venno incluso nella trade con A.C. Green e Sam Cassel per Jason Kidd, Tony Dumas e Loren Mayer. I Mavs di allora non avevano niente a che fare con la squadra di oggi. Era uno fra i team piu' "disastrati" della lega, in grado di vincere 15-20 partite a stagione, quindi per Finley fu un duro colpo' passare dai Suns, dove si trovava bene, a Dallas. Fra l'altro aveva lavorato molto per migliore le proprie percentuali al tiro e al momento dello scambio si sentiva parte integrante dei Phoenix.

Nel 1996-97, l'anno della trade, Michael chiuse con 16 punti a partita e vide anche aumentare i suoi minuti in campo'. Pero' la squadra a fine stagione aveva un bilancio di sole 24 partite vinte. Nel 97-98 le cose andarono ancora peggio con 20 vinte e 82 perse. Se da un lato Finley aveva raggiunto la quota di 20 punti di media a partita, dall'altro era dura immaginare come si sentiva uno come lui che odia perdere.

La stagione del Lock-Out, 98-99, nonostante i Mavs chiusero con 19 vittorie e 31 sconfitte arriverano delle grosse novita': Nash (dai Suns) e Nowitkzi erano entrati a far parte della squadra texana. Dopo un paio d'anni di assestamento, di lavoro duro per migliorare tutta la squadra e trovare le tattiche vincenti arrivarono i primi risultati e Dallas passo' da "squadra materasso" a uno dei migliori Team della Wester Conferences. Merito anche di Finley che nel 2003 fini con 19.3 punti, 5.8 rimbalzi e 3 assists. Nei playoffs arrivarono ad un passo dalle finali ma furono eliminati dagli Spurs.

Nel estate del 2003 furono acquistati due "pezzi da 90" ovvero Jamison e Walker. L'introduzione di altre due ali e l'assenza di un centro di un peso alla fine risulto' fatale per i Mavs che furono eliminati al primo turno dai Kings. Finley fu dato piu' volte come pronto ad essere inserito in qualche trade ma alla fine rimase sempre un membro degli starter dei Dallas... Concluse il 2003/04 con 18.6 punti, 4.5 rimbalzi e 2.9 assists. Nei playoffs le medie scesero tutte drasticamente (13 punti, 3.2 rimbalzi e 2.6 assists) soprattutto per via della stretta difesa applica da Doug Chirstie (all'epoca giocatore dei Kings) nei suoi confronti.

La stagione seguente il nome di Finley, considerata la maturazione dei "giovani leoni" di Dallas, fu inserito nelle ipotetiche trade dei Mavs fino alla dead-line di meta' febbraio e poi in quelle estive. I suoi numeri (quasi 16 punti a partita con 4 rimbalzi) lo rendevano interessate a molte squadre ma il pesante contratto, in media 17.5 milioni di dollari per quattro anni, bloccava ogni possibile scambio. Nell'estate 2005 Mark Cuban (owner dei Mavs), proprio a causa dell'elevato stipendio di Finley, decise di utilizzare la regola "dell'amnistia". Ovvero tagliare il giocatore, pagandogli lo stipendio fino alla naturale scadenza del contratto, ma tale importo non sarebbe piu' andato ad incidere in quelli che si sommano per valutare il salary cap di una franchigia. Quindi, grazie proprio alla regola dell'amnistia, Cuban, tagliando Finley, ha evitato di mandare la squadra pesantemente oltre il tetto salariale e cio' gli evita di pagara la luxury tax (le squadre versano un dollaro per ogni dollaro piu' in rispetto al tetto salariale: nel caso di Michael i Mavs avrebbero dovuto pagare 51 milioni di dollari al giocatore e 51 alla lega). Da free-agent Finley fu corteggiato da tutte le squadre piu' prestigiose della lega e alla fine opto' per entrare a far parte degli Spurs.

Finley, alla "corte" di Popovich, durante la stagione regolare 2005/06 fu principalmente utilizzato in due ruoli: il sesto uomo oppure il titolare quando Ginobili era fuori per infortunio. Le sue cifre sono in calo (10.1 punti, 3.2 rimbalzi e 1.5 assists a partita) ma Michael negli Spurs era la terza/quarta opzione offensiva della squadra (prima di lui ci sono Duncan, Ginobili e Parker). Nei playoffs confermo' il suo rendimento (10.5 punti, 3.8 rimbalzi e 1.4 assists) ma i suoi sogni di gloria, come quelli di tutta San Antonio, si interruppero nelle semi-finali di Conference proprio contro gli ex-compagni di Finley ovvero i Mavs (i quali trionfarono per 4-3).

Inizialmente Popovich persevero’ nella propria idea di utilizzare Finley come sesto uomo sino a quando, circa meta’ campionato 06/07, cambio’ improvvisamente idea e opto’ per schierare Finley (in totale 9 punti, 2.7 rimbalzi e 1.3 assists di media) titolare e Ginobili in panchina. Questa combinazione prosegui’ anche per tutti i playoffs 2007 dove infatti l’ex-Mavs risulto’ titolare in tutti gli incontri (in 20 match: 11.3 punti, 2.9 rimbalzi e 1.1 assists a partita) disputati dagli Spurs. Il suo ruolo, anche se con i gradi di starter, rimase sempre uguale a quello dell’anno precedente: colpire con il tiro dalla media/lunga distanza per punire i vari raddoppi su Parker e/o Duncan. La vittoria del titolo NBA 2007 corono’ i suoi sogni (aveva scelto gli Spurs proprio per avere una chance di vincere il titolo) e a fine campionato decise di attivare una clausola presente nel suo contratto per restare ancora nel 2007/08

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Assists
10.1
3.1
1.4

Nei Playoffs 2008:

Punti
Rimbalzi
Assists
6.7
1.9
1

“Squadra  che vince non si cambia” dice un proverbio ed infatti i Texani hanno proseguito nell’utilizzare Finley da titolare e Ginobili da sesto uomo. Nell’infuocatissima South-West Division gli Spurs sono riusciti ad arrivare secondi dietro agli Hornets e terzi nella Western. Il primo turno ha visto gli “Speroni” impeganti contro i Suns e Filey ha continuato ad indossare i “gradi” da starter. Al turno successivo, pero’, dopo due partite contro gli Hornets la serie era 0-2 per gli Spurs e quindi Finley e’ stato retrocesso in panchina. La vittoria per i Texani e’ arrivata solo in gara 7 mentre nelle finali di Conference non c’e’ stato paragone con i Lakers in grado di trionfare per 4-1. Proprio in quest’ultima serie Ginobili e’ apparso un po’ “in ombra”, ma purtroppo Finley, anche per via di un minutaggio molto scarso (18 minuti contro i quasi 27 di media stagionale), non e’ riuscito a dare il suo contributo per fare sentire di meno l’assenza dell’Argentino. In estate sara’ free-agent quindi potra’ decidere cosa fare del suo futuro: rinnovare con gli Spurs (ovviamente se San Antonio sara’ interessata a farlo) oppure, dopo 12 anni di basket giocato, appendere le scarpe al chiodo.

Per scoprire la galleria fotografica di Finley cliccate sul link sottostante. Buona visione!  


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